Una nobile italiana in età da marito, si sposa con un nobile spagnolo appartenente ad un casato di antica origine. La donna, più giovane del marito, si innamora di un cugino di lui, ma di un amore casto e puro. Il marito si accorge che tra i due giovani vi è questa intesa e una sera entra nella sala dove i due amanti si ritrovavano e fece uccidere l'uomo da uno de suoi servitori, davanti agli occhi di lei e, per rendere più atroce la punizione gli fa staccare il cuore e lo lancia in pasto ai suoi cani.
La donna impazzisce dal dolore e la crudeltà del gesto le fa meditare una atroce vendetta.
Pochi mesi dopo il fatto, fugge dal castello in Spagna dove era alloggiata e si rifugia a Parigi con l'atroce proposito di prostituirsi e gettare nel fango il nome del marito.
Una sera incontra un uomo che ascolta la sua triste storia e al quale confessa di voler morire atrocemente contraendo una malattia venerea per oltraggiare ancora di più il feroce marito.
Una anno dopo l'uomo ritorna a Parigi e chiede della donna che era morta nel frattempo di una malattia venerea che aveva distrutto il suo corpo e la casa che la accoglieva, gestita da suore alle quali la donna donò tutte le sue ricchezze, la accudì sino alla fine.