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lunedì 22 settembre 2014

Per chi suona la campana, Ernest Hemingway

 
E' la storia di un giovane intellettuale americano Robert Jordan, che si aggrega come volontario  nell'esercito antifranchista. La storia si svolge in quattro giorni, tempo in cui Robert raggiunge un gruppo di rivoluzionari nascosti in una grotta vicino al ponte che dovrà far saltare.
 E' una storia d'amore, solidarietà, amicizia, coraggio che coinvolge oltre a Robert altri bei personaggi come Pilar, la donna di Pablo capo della banda; una bella personalità: convinta repubblicana è disposta a sacrificare la vita per la causa, una donna che non ha paura della morte, ma ama molto anche la vita.
Il suo compagno Pablo è un uomo intelligente che capisce subito che la missione di Robert Jordan, sarà funesta per loro e teme la morte quindi cercherà di ostacolare la missione con tutti i mezzi anche se alla fine la fiducia in Robert gli farà cambiare atteggiamento.
La figura più dolce è Maria una giovane donna a cui vengono uccisi i genitori e lei stessa subisce una violenza da parte dei miliziani. Grazie al gruppo di Pablo, ma soprattutto alla materna vicinanza di Pilar riuscirà a dimenticare e a ricominciare a sperare con Robert di cui si innamorerà.
Un'altra bella figura è Anselmo, vedovo uomo pure lui votato alla causa  che aiuterà sino alla fine Robert, perdendo la vita nell'impresa organizzata per far saltare il ponte.
Il romanzo a tratti è molto riflessivo: Robert si sofferma a ricordare alcuni episodi della sua vita, prima della esperienza spagnola e durante il suo soggiorno.
Robert è un ragazzo coraggioso, non dimostra timore durante la missione: pianifica con precisione e professionalità l'impresa di guerriglia e sarà lui a salvare il gruppo da un attacco da parte delle guardie fasciste. Si renderà anche conto che l'impresa non avrà l'esito che si prefiggevano i generali cioè di cogliere di sorpresa l'armata fascista, e tutto il coraggio e il sacrificio del gruppo di "El Sordo" saranno inutili. Nonostante questo vanno avanti e fanno saltare il ponte di acciaio come da ordini, ma durante la ritirata, dopo che tutti a cavallo stanno cercando di raggiungere il bosco dove si nasconderanno per poi tentare la fuga, Robert che è rimasto per ultimo, mentre cerca di schivare i colpi  di un cingolato si ritrova a terra sotto il cavallo e mentre cercava di togliersi di sotto il suo peso si accorge che si è rotto il femore.
Si rende conto che con la gamba staccata in quelle condizioni, sarà solo un peso per il gruppo, allora decide di coprire la fuga della banda. Saluta Maria che non vuole lasciarlo, si sistema a pancia a terra e aspetta il nemico.
In queste ultime pagine viene  affrontato il tema della morte e del suicidio che viene ripreso più volte nel romanzo e termina lasciando un po' in sospeso il lettore con Robert che sente i passi del trotto dell'ufficiale che si avvicina al luogo dove lui è nascosto pronto a sparare.