Pagine

venerdì 24 aprile 2015

L'angioletto, Georges Simenon


 

Tratto da "Lo straniero":
Da Fedor Karmazov a Kurz a Javert, la letteratura ha tradizionalmente un bisogno quasi programmatico, per raccontare il mondo, di personaggi che ne incarnino il male o ne siano proprio malgrado posseduti. Difficile e pericolosa dunque l’impresa a cui Georges Simenon si dedica nell’autunno del 1964, quando decide di comporre un romanzo costruito intorno a un personaggio assolutamente positivo, un buono malgrado tutto, immacolato e toccato dalla grazia. Ne viene fuori Petit Saint, tradotto per la prima volta in italiano nel 1965 per i libri della Medusa come Piccolo santo, che adesso torna in libreria da Adelphi con il titolo meno letterale ma più pregnante de L’angioletto. E' la biografia immaginaria del pittore Louis Cuchas.
Questo romanzo è completamente differente da i racconti che hanno reso famoso al pubblico Simenon con le avventure poliziesche del commissario Maigret.
Il protagonista del racconto è Lois che ha altri fratelli Vladimir che era bruno con capelli spessi ma morbidi, i gemelli avevano i capelli rossi, tagliati a spazzola, Alice era bionda di aspetto fragile lui era basso con i capelli ancora più sottili di Alice, e poi c'era Emilie la più piccolina che stava imparando a camminare. Louis sin dall'inizio sembra una ragazzino strano forse autistico, vive in un suo mondo passa il tempo ad osservare gli alberi, si estranea, pare non ascoltare quello che gli si dice. A scuola i suoi compagni lo deridono e si impossessano delle sue cose con prepotenza, ma lui non si arrabbia, non si lamenta con il maestro anzi ha sempre un dolce sorriso sul volto tanto che gli diedero l'appellativo di "Angioletto".
Il rapporto che ha con i suoi familiari è sempre distaccato, non si confida con i fratelli, quando un po' alla volta questi se ne andranno di casa lui rimarrà con la madre. "Fu questo che lo avvicinò alla madre, che lo spinse ad accompagnarla più spesso alle Halles, a passare un momento dalla carretta uscendo dalla scuola? Negli anni che seguirono si instaurò fra loro un legame che prima non esisteva".
 Un pomeriggio  aveva ventidue franche, tutti i risparmi  di due mesi e si avvicinò al negozio che aveva individuato già da tempo  in rue de Richelieu; si era spesso soffermato davanti alla merce esposta guardando quelli che lui chiamava semplicemente colori - non aveva idea, infatti, delle diverse tecniche  e tutto lo affascinava
alla volta matura in lui la passione per la pittura, inizia col comprarsi una scatola di colori