Salimmo in macchina e
durante il tragitto verso casa non parlai e lui dopo avermi guardato mi chiese:
“Sei così silenziosa! Sei molto stanca?” Io per tagliare corto risposi di si,
ma mi sarebbe piaciuto chiedergli come mi sarei dovuta comportarmi nei prossimi
giorni, poteva essere più chiaro e dirmi che voleva una finta fidanzata per far
ingelosire Catherine, non mi spiegavo in altro modo il suo atteggiamento.
Quando arrivammo a
casa, per non prolungare la vicinanza con lui e per evitare di porgli queste domande
che mi tormentavano lo salutai velocemente e andai in camera mia. Chiusi la
porta e tirai un respiro di sollievo. Anche questa serata si era conclusa ma
era stata difficile. Domani avrei parlato chiaramente con Mark.
L’indomani
trascorremmo la mattina a fare un giro al mercato e fare compere. Il marcato
era molto caratteristico c’erano un’infinità di spezie, stoffe, artigianato,
avrei comprato tutto ma mi trattenni, presi solo un vestito con una bella
stoffa fantasia mentre la mamma di Mark comprò una bella borsa e Mark voleva
comprarne una anche a me ma rifiutai categoricamente. Nel pomeriggio andammo in
spiaggia io avrei fatto a meno ma non potevo spiegare il motivo a Mark.
Naturalmente poco dopo aver disteso l’asciugamano sulla sabbia arrivò Catherine
che passando accanto a noi ci salutò. Non ci diede fastidio più di tanto, ma
appena Mark si alzò per fare il bagno vidi che anche lei si alzava per
dirigersi verso l’acqua. Io oramai conoscevo tutte le sue mosse e non sapevo
cosa fare o non fare. Se fossi stata la
vera ragazza di Mark avrei trovato il modo efficace per farla smettere quella
sfacciata.
Quando ci preparammo
per lasciare la spiaggia Catherine si avvicinò a Mark e guardando solo lui
disse: “Ci vediamo in pizzeria alle otto ci siamo tu io e altre tre coppie.” Io
mi accorsi che non era stato fatto il mio nome e continuando a piegare il mio asciugamano mi allontanai per prendere
la mia borse per lasciare che Mark prendesse accordi con Catherine. Infilai i
miei infradito e lentamente mi incamminai verso casa.
Ero sopra pensiero
quando sentii una vespa alle mie spalle e una voce dura che mi chiedeva: “Dove
stai andando?” Mi girai irritata dal tono di Mark e altrettanto alterata
risposi: “A casa.”
Lui con lo stesso tono
mi rispose: “Potevi almeno avvertirmi che andavi via, ti ho cercata in lungo e
in largo” Io sfacciatamente gli risposi: “Cosa pensavi mi fossi buttata in
mare?” Lui mi guardo e spazientito mi chiese: “Mi vuoi dire perché sei andata
via in questo modo?
Io allora non
riuscendo più a trattenermi risposi: “Non sono stata invitata in pizzeria e
stavo tornando a casa a piedi visto con non ho impegni” Lui ancora irato
rispose: “Tu sei con me e vieni con me” Io non riuscii a stare zitta e
replicai: “No mio caro mi sono stufata di reggere il moccolo, potevi essere più
onesto con me e dirmi che cercavi una fidanzata solo per far ingelosire Catherine”
Lui sempre più
arrabbiato rispose: “Io non sto facendo ingelosire nessuno, se tu vedi cose che
non esistono non è colpa mia.” Non riuscivo a trattenere la rabbia e continuai:
“A io vedo cose che non esistono? Allora mi sono immaginata i baci che vi siete
scambiati?“ Lui mi rispose: “Io e Catherine ci conosciamo da tanto e un bacio
possiamo anche scambiarcelo.”
Io al colmo della
rabbia replicai: “Per me la puoi ricoprire di baci a tutte le ore del giorno
non mi importa, ma si da il caso che ogni volta che mi allontano non fa altro
che fiondarsi vicino a te con qualsiasi pretesto e questa cosa a te fa molto
piacere.” Lui mi guardò e replicò: “Se ti fa piacere la prossima volta la
allontano.”
La rabbia era
incontenibile come faceva a non capire: “Io non voglio un bel nulla devi solo
dire chiaramente se mi devo mettere da parte
così tu puoi flirtare liberamente con Catherine o se devo comportarmi
come la tua fidanzata. Sono stufa di fare la cretina.”
Lui pacatamente
rispose: “Non sto flirtando con Catherine e non sto cercando di farla
ingelosire. Questo è tutto. Ora vuoi salire che ci aspettano in pizzeria.” Io di malavoglia salii dietro la vespa e
partimmo verso casa. Non avevo per niente voglia di andare in pizzeria, non
avevo voglia di vedere Catherine, di stare con Mark e mi scoppiava la testa. Ma
sarebbe stato sciocco darla vinta a Catrin, così feci una doccia infilai il
vestito che avevo comprato al mercato che metteva in risalto la mia abbronzatura
e scesi in salone dove c’era Mark che mi aspettava.
Lui mi diede una
rapida occhiata, suo padre che era acconto a Mark molto galantemente
rivolgendosi a Mark disse: “Ti conviene tenere bene gli occhi aperti, questa
sera più di qualche uomo potrebbe portartela via.” Io guardai il padre di Mark
e sorrisi dicendo: “Non si preoccupi non c’è pericolo sono troppo velenosa.”
Mark senza parlare mi mise una mano su un fianco e mi condusse fuori verso la
macchina. Io non dissi una parla non avevo voglia di fare conversazione ero
ancora arrabbiata.
Mark poco dopo disse:
“Hai intenzione di tenermi il muso tutta la serata?” Io a quelle parole risposi
controllando il tono di voce che sarebbe stato molto tagliente: “Non ho
intenzione di tenere il muso a nessuno ho solo molto mal di testa.” Lui allora
con voce più dolce mi disse: “Mi dispiace!”
Non riuscivo a capire
se era dispiaciuto perché si era comportato in modo brusco qualche ora fa o
perché avevo mal di testa. Poco importava non glielo chiesi e continuammo a
stare in silenzio.
Quando scesi dalla
macchina lui mi raggiunse e mi prese per mano, io molto velocemente mi
svincolai dalla sua stretta e dopo averlo guardato gli dissi: “Non è necessario
che tu mi tieni la mano.” E lo precedetti dentro il locale. Quando entrammo
nella sala che era stata prenotata per noi, quando Catherine ci vidi, rimase un
po’ stupita di vedermi, ma come se niente fosse si avvicinò a Mark e lo salutò
mettendogli una mano sotto il braccio e conducendolo a sedere vicino a lei. Io
vidi Steve il ragazzo minuto che era
stato galante con me la prima volta che ci avevano presentato e in maniera
molto simpatica disse: “Vieni a sederti vicino a me oramai sarai stufa di stare
con Mark per questa sera fammi godere la tua compagnia. Non ti ha mai detto
nessuno che sei bellissima?” Io lo guardai ridendo e risposi: “No nessuno come
lo stai dicendo tu.” Mi prese sottobraccio e mi condusse all’altra estremità
della tavolata.
Avevo voglia di non
pensare a Catherine e a Mark e volevo divertirmi così accettai le attenzioni di Steve come un
diversivo. Mi versò da bere e incrociando i miei occhi mi ripeté: “Se ti stufi
di Mark prendimi in considerazione.” Lo guardai e risposi: “Contaci.” Parlammo
del più e del meno e dopo aver bevuto due calici di vino mi sentivo già meglio.
Solo un paio di volte girando lo sguardo verso Mark mi accorsi che guardava
dalla mia parte, ma non ci diedi peso.
Quando arrivammo al
dessert Mark si alzo e si avvicinò a me e guardando Steve un po’ spazientito lo
apostrofò: “Posso riprendermi la mia fidanzata?” Steve per nulla impressionato
lo guardò e gli disse: “Mi sono già prenotato per quando si stuferà di te.” Mark sempre con
tono gelido rispose: “Corri un po’ troppo, ancora non è arrivato questo
momento!” Steve sorridendo rispose: “Lascialo dire a lei.” Si guardarono per un
po’ poi Mark mi chiese: “Vuoi che andiamo?” Io mi alzai senza rispondere e dopo
aver salutato Steve che mi prese la mano e galantemente me la baciò, lasciammo
il locale.
Quando fummo in
macchina Mark mi guardo e in tono acido mi disse: “Mi pare che hai passato una
bella serata con Steve? Lo guardai e replicai: “Certo è un ragazzo molto
affascinante.” Avrei voluto aggiungere anche tu con Catrin ma lo pensai
solamente. Lui continuo: “Stai attenta Steve è uno a cui piacciono le belle
donne.” Io lo guardai e replicai: “So badare a me stessa! Ma ti ringrazio per
l’avvertimento.”
Strano avevo come
l’impressione che il fatto che io avessi trascorso la serata con Steve lo
infastidisse, non riuscivi a spiegarmi il perchè. Ma certo gli dava fastidio non essere al centro
dell’attenzione, ma che importava mancava ancora una settimana e poi mi sarei
liberata di lui.