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mercoledì 12 novembre 2014

Vacanze a sorpresa 7


Salimmo in macchina e durante il tragitto verso casa non parlai e lui dopo avermi guardato mi chiese: “Sei così silenziosa! Sei molto stanca?” Io per tagliare corto risposi di si, ma mi sarebbe piaciuto chiedergli come mi sarei dovuta comportarmi nei prossimi giorni, poteva essere più chiaro e dirmi che voleva una finta fidanzata per far ingelosire Catherine, non mi spiegavo in altro modo il suo atteggiamento.
Quando arrivammo a casa, per non prolungare la vicinanza con lui e per evitare di porgli queste domande che mi tormentavano lo salutai velocemente e andai in camera mia. Chiusi la porta e tirai un respiro di sollievo. Anche questa serata si era conclusa ma era stata difficile. Domani avrei parlato chiaramente con Mark.
L’indomani trascorremmo la mattina a fare un giro al mercato e fare compere. Il marcato era molto caratteristico c’erano un’infinità di spezie, stoffe, artigianato, avrei comprato tutto ma mi trattenni, presi solo un vestito con una bella stoffa fantasia mentre la mamma di Mark comprò una bella borsa e Mark voleva comprarne una anche a me ma rifiutai categoricamente. Nel pomeriggio andammo in spiaggia io avrei fatto a meno ma non potevo spiegare il motivo a Mark. Naturalmente poco dopo aver disteso l’asciugamano sulla sabbia arrivò Catherine che passando accanto a noi ci salutò. Non ci diede fastidio più di tanto, ma appena Mark si alzò per fare il bagno vidi che anche lei si alzava per dirigersi verso l’acqua. Io oramai conoscevo tutte le sue mosse e non sapevo cosa fare o non  fare. Se fossi stata la vera ragazza di Mark avrei trovato il modo efficace per farla smettere quella sfacciata.
Quando ci preparammo per lasciare la spiaggia Catherine si avvicinò a Mark e guardando solo lui disse: “Ci vediamo in pizzeria alle otto ci siamo tu io e altre tre coppie.” Io mi accorsi che non era stato fatto il mio nome e continuando a piegare  il mio asciugamano mi allontanai per prendere la mia borse per lasciare che Mark prendesse accordi con Catherine. Infilai i miei infradito e lentamente mi incamminai verso casa.
Ero sopra pensiero quando sentii una vespa alle mie spalle e una voce dura che mi chiedeva: “Dove stai andando?” Mi girai irritata dal tono di Mark e altrettanto alterata risposi: “A casa.”
Lui con lo stesso tono mi rispose: “Potevi almeno avvertirmi che andavi via, ti ho cercata in lungo e in largo” Io sfacciatamente gli risposi: “Cosa pensavi mi fossi buttata in mare?” Lui mi guardo e spazientito mi chiese: “Mi vuoi dire perché sei andata via in questo modo?
Io allora non riuscendo più a trattenermi risposi: “Non sono stata invitata in pizzeria e stavo tornando a casa a piedi visto con non ho impegni” Lui ancora irato rispose: “Tu sei con me e vieni con me” Io non riuscii a stare zitta e replicai: “No mio caro mi sono stufata di reggere il moccolo, potevi essere più onesto con me e dirmi che cercavi una fidanzata solo per far ingelosire Catherine”
Lui sempre più arrabbiato rispose: “Io non sto facendo ingelosire nessuno, se tu vedi cose che non esistono non è colpa mia.” Non riuscivo a trattenere la rabbia e continuai: “A io vedo cose che non esistono? Allora mi sono immaginata i baci che vi siete scambiati?“ Lui mi rispose: “Io e Catherine ci conosciamo da tanto e un bacio possiamo anche scambiarcelo.”
Io al colmo della rabbia replicai: “Per me la puoi ricoprire di baci a tutte le ore del giorno non mi importa, ma si da il caso che ogni volta che mi allontano non fa altro che fiondarsi vicino a te con qualsiasi pretesto e questa cosa a te fa molto piacere.” Lui mi guardò e replicò: “Se ti fa piacere la prossima volta la allontano.”
La rabbia era incontenibile come faceva a non capire: “Io non voglio un bel nulla devi solo dire chiaramente se mi devo mettere da parte  così tu puoi flirtare liberamente con Catherine o se devo comportarmi come la tua fidanzata. Sono stufa di fare la cretina.”
Lui pacatamente rispose: “Non sto flirtando con Catherine e non sto cercando di farla ingelosire. Questo è tutto. Ora vuoi salire che ci aspettano in pizzeria.”  Io di malavoglia salii dietro la vespa e partimmo verso casa. Non avevo per niente voglia di andare in pizzeria, non avevo voglia di vedere Catherine, di stare con Mark e mi scoppiava la testa. Ma sarebbe stato sciocco darla vinta a Catrin, così feci una doccia infilai il vestito che avevo comprato al mercato che metteva in risalto la mia abbronzatura e scesi in salone dove c’era Mark che mi aspettava.
Lui mi diede una rapida occhiata, suo padre che era acconto a Mark molto galantemente rivolgendosi a Mark disse: “Ti conviene tenere bene gli occhi aperti, questa sera più di qualche uomo potrebbe portartela via.” Io guardai il padre di Mark e sorrisi dicendo: “Non si preoccupi non c’è pericolo sono troppo velenosa.” Mark senza parlare mi mise una mano su un fianco e mi condusse fuori verso la macchina. Io non dissi una parla non avevo voglia di fare conversazione ero ancora arrabbiata.
Mark poco dopo disse: “Hai intenzione di tenermi il muso tutta la serata?” Io a quelle parole risposi controllando il tono di voce che sarebbe stato molto tagliente: “Non ho intenzione di tenere il muso a nessuno ho solo molto mal di testa.” Lui allora con voce più dolce mi disse: “Mi dispiace!”
Non riuscivo a capire se era dispiaciuto perché si era comportato in modo brusco qualche ora fa o perché avevo mal di testa. Poco importava non glielo chiesi e continuammo a stare in silenzio.
Quando scesi dalla macchina lui mi raggiunse e mi prese per mano, io molto velocemente mi svincolai dalla sua stretta e dopo averlo guardato gli dissi: “Non è necessario che tu mi tieni la mano.” E lo precedetti dentro il locale. Quando entrammo nella sala che era stata prenotata per noi, quando Catherine ci vidi, rimase un po’ stupita di vedermi, ma come se niente fosse si avvicinò a Mark e lo salutò mettendogli una mano sotto il braccio e conducendolo a sedere vicino a lei. Io vidi  Steve il ragazzo minuto che era stato galante con me la prima volta che ci avevano presentato e in maniera molto simpatica disse: “Vieni a sederti vicino a me oramai sarai stufa di stare con Mark per questa sera fammi godere la tua compagnia. Non ti ha mai detto nessuno che sei bellissima?” Io lo guardai ridendo e risposi: “No nessuno come lo stai dicendo tu.” Mi prese sottobraccio e mi condusse all’altra estremità della tavolata.
Avevo voglia di non pensare a Catherine e a Mark e volevo divertirmi  così accettai le attenzioni di Steve come un diversivo. Mi versò da bere e incrociando i miei occhi mi ripeté: “Se ti stufi di Mark prendimi in considerazione.” Lo guardai e risposi: “Contaci.” Parlammo del più e del meno e dopo aver bevuto due calici di vino mi sentivo già meglio. Solo un paio di volte girando lo sguardo verso Mark mi accorsi che guardava dalla mia parte, ma non ci diedi peso.
Quando arrivammo al dessert Mark si alzo e si avvicinò a me e guardando Steve un po’ spazientito lo apostrofò: “Posso riprendermi la mia fidanzata?” Steve per nulla impressionato lo guardò e gli disse: “Mi sono già prenotato per  quando si stuferà di te.” Mark sempre con tono gelido rispose: “Corri un po’ troppo, ancora non è arrivato questo momento!” Steve sorridendo rispose: “Lascialo dire a lei.” Si guardarono per un po’ poi Mark mi chiese: “Vuoi che andiamo?” Io mi alzai senza rispondere e dopo aver salutato Steve che mi prese la mano e galantemente me la baciò, lasciammo il locale.
Quando fummo in macchina Mark mi guardo e in tono acido mi disse: “Mi pare che hai passato una bella serata con Steve? Lo guardai e replicai: “Certo è un ragazzo molto affascinante.” Avrei voluto aggiungere anche tu con Catrin ma lo pensai solamente. Lui continuo: “Stai attenta Steve è uno a cui piacciono le belle donne.” Io lo guardai e replicai: “So badare a me stessa! Ma ti ringrazio per l’avvertimento.”
Strano avevo come l’impressione che il fatto che io avessi trascorso la serata con Steve lo infastidisse, non riuscivi a spiegarmi il perchè. Ma certo gli dava fastidio non essere al centro dell’attenzione, ma che importava mancava ancora una settimana e poi mi sarei liberata di lui.

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